di Chandra Massetti, Psicologa – Psicoterapeuta
“Non aspettare fin quando sarà tutto perfetto. Non sarà mai tutto perfetto. Ci saranno sempre sfide da affrontare, ostacoli da superare, e condizioni imperfette. Inizia e basta. Ogni passo che farai ti permetterà di crescere più forte, più competente, più confidente e di avere sempre maggior successo.”
Mark Victor Hansen.
La motivazione è un processo che avvia, guida e mantiene i comportamenti mirati. Essa è lo stimolo, cosciente o meno, all’azione volta in direzione del raggiungimento di un obiettivo desiderato (sia di natura biologica che sociale). La motivazione, quindi, è tutto ciò che dà scopo a un comportamento (Riello, 2018).
Essere motivato significa coinvolgere le forze biologiche, emotive, sociali e cognitive ad attivare il comportamento. Nella quotidianità, la motivazione come termine è spesso usato per descrivere il motivo per cui una persona fa qualcosa.
Chiunque abbia mai voluto raggiungere un obiettivo, probabilmente si renderà conto subito che il fatto di avere il desiderio di realizzare qualcosa non è però, a volte,sufficiente. Il raggiungimento di tale obiettivo richiede la capacità di persistere attraverso gli ostacoli e avere la resistenza di andare avanti nonostante le difficoltà.
Componente fondmentale della motivazione è appunto la persistenza, ossia lo sforzo continuo e maantenuto nella corsa verso un obiettivo. Sebbene esistano ostacoli: come ad esempio seguire più corsi di psicologia o ripetere gli esami, al fine di conseguire una laurea; continuare e concludere una gara di ciclismo nonostante una pioggia battente e salite ripide. La persistenza è l’investimento significativo di tempo, energia e risorse al fine di riuscire a raggiungere l’obiettivo prefissato.
Come ha teorizzato lo psicologo statunitense Maslow, esiste una gerarchia dei bisogni; ciascuno dei quali si intensifica o viene avvertito soltanto dopo che il bisogno precedente, più fondamentale per la sopravvivenza dell’uomo, è stato soddisfatto. In questa prospettiva i bisogni vengono distinti in primari e secondari; quelli primari riguardano le principali funzioni biologiche, e sono quindi i bisogni fisiologici su cui ci siamo già soffermati (fame, sete, sessualità), che risultano fondamentali per la sopravvivenza e la riproduzione dell’individuo. Collegati a questi ci sono i bisogni secondari, che potremmo definire come quelli più tipicamente umani, (sicurezza, appartenenza, stima, autorealizzazione). Maslow distribuisce anche graficamente questi bisogni in una piramide, i cui gradini di base sono occupati dai bisogni di carenza (quelli primari che scompaiono una volta soddisfatti e si ripresentano solo in situazione di carenza: se ho fame e mi procuro del cibo, non avvertirò più il bisogno di mangiare fintanto che non sarò nuovamente affamato), mentre i gradini più alti sono costituiti dai bisogni di crescita, che piuttosto che scomparire tendono ad evolversi con il crescere della persona.
Ciascuno di questi bisgoni si evolve attrvaerso il grado di motivazione e di gratificazione.
BASI NEUROBIOLOGIHE DELLA MOTIVAZIONE
Le nuove scoperte delle neuroscienze hanno evidenziato che il cervello non è composto da strutture rigide e fisse come pensavamo in passato ma è capace di trasformarsi a seconda di ciò che pensi o fai.
Assume grande importanza il concetto di neuroplasticità che non è più intesa come creazione di nuovi neuroni che si verifica solo nei primi anni di vita, ma anche come modificazione di circuiti neurali. E la modificazione di un circuito neurale corrisponde ad un cambiamento.
Di conseguenza, sfruttando questa potenzialità del cervello, si può realmente cambiare, migliorare,
arrivare ad esprimere realmente la più alta manifestazione di se stessi.
E’ possibile cambiare abitudini indesiderate, modi di pensare frutto di condizionamenti negativi, attitudini emozionali distruttive, ecc. Alla luce delle recenti scoperte delle neuroscienze appare evidente che è un processo possibile ed anche estremamente interessante.
La ripetizione di nuovi gesti e comportamenti, effettuata per un tempo sufficientemente lungo, crea nuovi circuiti neuronali che regoleranno nuovi comportamenti e nuove percezioni scoprendo il fantastico organo chiamato cervello, è dotato di nuove e infinite potenzialità.
L’uso continuo di questi nuovi circuiti determina un consolidamento e di conseguenza si elimina qualcosa che limita e si acquisisce una nuova capacità che può contribuire ad accrescere la tua autostima.
Ciò che assorbi giorno per giorno sin dall’infanzia plasma i tuoi circuiti neurali che controllano il tuo modo di percepire te stesso e la tua esperienze.
L’IMPORTANZA DELLA MOTIVAZIONE E DEL CAMBIAMENTO NEL PROCESSO DI DIMAGRIMENTO
Il cambiamento presuppone un’azione. Alla base di ogni tua azione c’è la motivazione che nasce da un’interazione tra emozione e valutazione cognitiva (pensiero).
Il processo di dimagrimento è associabile da tutti come una rinuncia, ma siamo sicuri che sia davvero così? Oltre pensare a cosa rinunciamo, perchè non si prova a pensare ciò che guadagnamo?
Dal momento in cui si pianifica un periodo di perdita di chili all’azione di richiedere un aiuto per farlo è importante iniziare a pensare che un percorso dietetico, qualora fatto bene, porta a risultati incredibili.
E’ importante, per una buona riuscita del percorso, focalizzarsi su obiettivi realistici e non impossibli, avere aspettative adeguate al proprio stile di vita abituandosi così non troppo repentinamente ad un cambiamento delle abitudini quotidiani, essere consapevoli che siamo noi i primi attori di questo processo.
Mettere al primo posto la salute, volersi bene, vedersi in forma con Elipse è possibile, il programma offre infatti l’opportunità di creare un nuovo spazio di benessere e di cominciare e/o proseguire a prendersi cura di sè. Ricordarsi che la motivazione gioca un ruolo fondamentale è il primo passo per una consapevolezza di sè stessi e di una vita piena di benessere e soddisfazioni.